Nell’attuale contesto epidemiologico, è di fondamentale importanza considerare il legame tra l’obesità e la malattia renale cronica, specialmente per garantire un adeguato approccio nutrizionale al paziente. (1,2)
Come già sottolineato in questo articolo, non si può prescindere dal considerare questo aspetto, proprio perché l’obesità è sia un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della malattia renale cronica che una condizione che ne peggiora la gravità. (2)
Uno dei principali meccanismi con cui l’obesità influisce sulla funzione renale è legato ad una conseguenza adattativa in caso di aumento di peso. Nei pazienti obesi, per bilanciare l’aumento di fabbisogno funzionale, i reni aumentano il flusso sanguigno renale, l’eGFR e il riassorbimento del sodio, portando ad una situazione di ipertensione glomerulare e iperfiltrazione. Sono proprio queste alterazioni emodinamiche a determinare un maggiore stress a livello delle strutture renali che, si traducono poi, a lungo termine, nella compromissione della funzionalità renale stessa. (2)
In questo scenario, uno dei ruoli principali è legato all’azione del sistema di controllo RAAS (renina – angiotensina), che risulta essere maggiormente attivo in caso di obesità patologica. L’attivazione del RAAS favorisce, tramite produzione dell’angiotensina II e aldosterone effetti come proteinuria e induzione di insulino-resistenza. (2)
In relazione all’obesità è importante sottolineare, inoltre, anche l’effetto del RAAS sulla differenziazione degli adipociti, suggerendo di fatto l’esistenza di un circolo vizioso tra condizione di obesità e malattia renale cronica. (2)
In questa condizione il paziente ha due bisogni nutrizionali diversi, ma correlati ovvero la necessità di perdere peso e quella di seguire una terapia dietetica nutrizionale adeguata alla condizione di nefropatia. (2)
Ad oggi non esistono delle linee guida specifiche per questa tipologia di pazienti, e anche per questo un recente documento di consenso della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), della Società Italiana di Nutraceutici (SiNut) e Società Italiana di Nefrologia (SIN) pone le basi per una definizione di un percorso comune. (2)
Grande focus viene dato alla valutazione nutrizionale dei pazienti. Viene sottolineata l’importanza di monitorare sia i parametri di laboratorio più classici, ma anche di valutare la composizione corporea (BC). Tra quelli raccomandati vengono inclusi creatinina, albumina, prealbumina e il tasso catabolico proteico normalizzato (nPCR). (2)
Per quanto riguarda la composizione corporea, invece, vengono individuati l’analisi plica cutanea, la densitometria ossea a raggi X e l’analisi bioimpedenziometrica. Viene raccomandato, inoltre, anche l’utilizzo dell’handgrip test come misura indiretta dello stato nutrizionale. (2)
Raccomandazioni, queste ultime, in accordo con le Linee Guida KDOQI (Kidney Disease Outcomes Quality Initiative) per la gestione nutrizionale del paziente con malattia renale cronica che possono essere riassunte nella tabella 1. (3)
In conclusione, è fondamentale adottare un approccio nutrizionale mirato nei pazienti affetti da obesità e MRC, che tenga conto delle specifiche esigenze di perdita di peso e di gestione nutrizionale della nefropatia considerando tutti gli aspetti utili a migliorare una la gestione clinica di questa complessa condizione. (2)
2025 Dr. Schär AG / SPA, Winkelau 9, 39014 Burgstall (BZ) Italy
Mwst Nr. IT00605750215, CCIAA BZ 88727 Cap. Soc. 1.100.000 Euro
www.drschaer.com – drschaer@legalmail.it
Privacy | Cookie Policy | Colofone