Giornata Mondiale del Microbioma: nuove prospettive nella gestione della MRC

Il 27 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Microbioma, un’occasione per approfondire l’importanza del microbiota umano, ovvero della complessa comunità di microrganismi che colonizza diverse sedi corporee, e del suo microbioma, termine che identifica specificamente il genoma collettivo e la capacità funzionale di tali microrganismi. Il microbioma umano rappresenta infatti una risorsa genetica straordinaria che regola molteplici processi fisiologici, quali l’immunità, il metabolismo e l’omeostasi sistemica, con implicazioni cliniche rilevanti. 

Microbiota intestinale e salute renale: una relazione bidirezionale 

Il microbiota intestinale rappresenta la frazione predominante della popolazione microbica residente nel corpo umano. Oltre a intervenire direttamente nell’assorbimento dei nutrienti e nella sintesi di metaboliti, i microrganismi intestinali modulano anche l’asse intestino-rene, influenzando significativamente la salute renale. 

Negli ultimi anni, numerose evidenze scientifiche hanno evidenziato la stretta correlazione tra disbiosi intestinale e patologie croniche, inclusa la Malattia Renale Cronica (MRC). La composizione microbica intestinale influenza, infatti, la tipologia dei metaboliti prodotti. Una maggiore presenza di batteri come Bacteroides ed Eggerthella lenta, ad esempio, determina un aumento delle tossine uremiche, tra cui indoxyl solfato, p-cresolo e trimetilammina-N-ossido (TMAO), implicate nella progressione della MRC. Al contrario, un incremento di batteri benefici (es. Bifidobacterium, Lactobacillus e Faecialibacterium) è associato alla produzione di molecole ad azione protettiva come gli acidi grassi a catena corta (SCFA) (1). 

La relazione tra microbiota intestinale e funzionalità renale è, tuttavia, di tipo bidirezionale e dinamico. Da una parte, la malattia renale stessa altera composizione e funzionalità del microbiota intestinale, favorendo una condizione di disbiosi e incrementando la permeabilità intestinale. Dall’altra, la disbiosi contribuisce a peggiorare il quadro clinico dei pazienti con MRC tramite l’aumentata produzione e l’accumulo sistemico delle tossine uremiche, favorendo così un’infiammazione cronica e un ulteriore danno renale.  

Schema del circolo vizioso tra disfunzione renale e disbiosi intestinale nella MRC.
Figura 1. Schema del circolo vizioso tra disfunzione renale e disbiosi intestinale nella MRC. La progressiva compromissione della funzione renale altera il microbiota intestinale, che a sua volta contribuisce all’aggravamento del danno renale. Riadattata da Wehedy et al. 2022 (1).

Microbiota intestinale come target nella gestione integrata della MRC

Comprendere il ruolo del microbioma nella MRC apre nuovi scenari dal punto di vista terapeutico. Interventi mirati al ripristino dell’eubiosi intestinale (ad es. tramite prebiotici, probiotici, o modificazioni dietetiche) potrebbero rappresentare, infatti, un’arma complementare nella gestione della MRC.

In uno studio, è stato osservato che una dieta ipoproteica determina una riduzione dei Proteobacteria, un phylum batterico associato a un profilo pro-infiammatorio (2) e presente in abbondanza nei pazienti affetti da MRC (3). Altri studi suggeriscono che un’alimentazione ricca di fibre sia correlata a una riduzione dell’11% del rischio di sviluppare MRC; inoltre nei pazienti già affetti, tale approccio alimentare sembra favorire una riduzione dell’infiammazione sistemica, una diminuzione della mortalità e un miglioramento della funzionalità renale (4).

Appare evidente come un approccio integrato, volto alla modulazione del microbiota attraverso strategie nutrizionali e terapeutiche mirate, possa contribuire non solo alla prevenzione, ma anche al miglioramento dell’outcome nei pazienti con MRC. Integrare la dimensione microbiotica nella pratica clinica rappresenta oggi una frontiera promettente della nefrologia moderna.

 

Bibliografia

  1. Wehedy, E., Shatat, I. F., & Al Khodor, S. (2022). The Human Microbiome in Chronic Kidney Disease: A Double-Edged Sword. Frontiers in medicine8, 790783. https://doi.org/10.3389/fmed.2021.790783
  2. Di Iorio BR, Rocchetti MT, De Angelis M, Cosola C, Marzocco S, Di Micco L, et al. Nutritional therapy modulates intestinal microbiota and reduces serum levels of total and free indoxyl sulfate and p-cresyl sulfate in chronic kidney disease (medika study). J Clin Med. (2019) 8:1424. doi: 10.3390/jcm8091424
  3. Amini Khiabani, S., Asgharzadeh, M., & Samadi Kafil, H. (2023). Chronic kidney disease and gut microbiota. Heliyon9(8), e18991. https://doi.org/10.1016/j.heliyon.2023.e18991
  4. Camerotto, C., Cupisti, A., D’Alessandro, C., Muzio, F., & Gallieni, M. (2019). Dietary Fiber and Gut Microbiota in Renal Diets. Nutrients11(9), 2149. https://doi.org/10.3390/nu11092149

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