Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione; in questa occasione vogliamo ricordare quanto il cibo rappresenti non solo nutrimento, ma anche uno strumento di prevenzione e di cura. Nel caso della Malattia Renale Cronica (MRC), infatti, l’alimentazione assume il ruolo di vera e propria terapia dietetico-nutrizionale, parte integrante del percorso assistenziale e conservativo.
La terapia dietetico-nutrizionale (TDN) nella MRC ha come obiettivi principali il mantenimento della funzionalità renale residua, il rallentamento della progressione della patologia e la prevenzione o riduzione delle complicanze legate all’insufficienza renale. Una dieta mirata consente di controllare l’acidosi metabolica, limitare i livelli di urea, sodio, potassio e fosforo e di contenere l’iperparatiroidismo secondario (1).
Al tempo stesso, la TDN mira a preservare uno stato nutrizionale adeguato in pazienti che spesso tendono a sviluppare malnutrizione, e a ritardare il più possibile l’ingresso in dialisi o la necessità di trapianto. Sia le linee guida internazionali che il documento di indirizzo del Ministero della Salute sottolineano l’importanza di una nutrizione personalizzata, impostata da un dietista in collaborazione con il nefrologo, tenendo conto della fase della malattia e delle caratteristiche del paziente (1,2).
L’apporto proteico costituisce il cardine della TDN. In base alle condizioni cliniche e alle caratteristiche del paziente, la dieta può essere modulata come normoproteica controllata (fino a 0,8 g/kg/die), iproteica (circa 0,6 g/kg/die) o, in casi selezionati e sotto stretta supervisione con supplementazione di aminoacidi essenziali, fortemente ipoproteica (circa 0,3 g/kg/die). È sempre fondamentale evitare apporti proteici eccessivi, superiori a 1,3 g/kg/die, che possono accelerare la progressione della malattia (2).
Il modello della dieta Mediterranea Renale (MedRen) rappresenta un adattamento della dieta mediterranea alle esigenze dei pazienti con MRC. Mantiene i principi di una corretta alimentazione – prevalenza di alimenti di origine vegetale, ricchi di fibre e acidi grassi insaturi – ma introduce alcune restrizioni quantitative in termini di proteine, sale e fosforo.
Questo approccio favorisce una riduzione del carico renale, della sintomatologia uremica e del rischio cardiovascolare. La preferenza va a cereali e legumi combinati, frutta e verdura (con adeguati accorgimenti per il potassio), olio extravergine d’oliva e pesce, limitando carne rossa, latticini e alimenti ad alto contenuto di sodio o additivi che possono apportare fosforo(3).
Per aiutare i pazienti a capire meglio come applicare la MedRen nella vita quotidiana, stiamo realizzando una serie di video divulgativi a cura del Dott. Tommaso Amendola. L’obiettivo è aiutare chi convive con la MRC a comprendere meglio le basi di questo modello nutrizionale e a tradurle in scelte concrete nella vita di tutti i giorni. Il primo episodio della serie introduce la MedRen, illustrandone i benefici e mostrando come possa diventare uno strumento prezioso per proteggere la salute dei reni e migliorare l’aderenza alle raccomandazioni alimentari.
La restrizione proteica, se non correttamente bilanciata, può ridurre la varietà e la gradevolezza della dieta quotidiana. In questo contesto, gli alimenti aproteici (come pane, pasta, preparati e dolci Flavis) rappresentano un supporto concreto perché:
La Giornata Mondiale dell’Alimentazione ricorda che il cibo non è solo nutrimento, ma anche cura. Nella MRC, la TDN rappresenta una parte essenziale del percorso: permette di ritardare la dialisi, ridurre complicanze e migliorare la qualità di vita. Un obiettivo che può essere raggiunto solo con la collaborazione attiva tra paziente, nefrologo, dietista e MMG.
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