Interventi sullo stile di vita, terapia farmacologica e terapia dietetico-nutrizionale (TDN) sono i tre elementi cardine della terapia conservativa della malattia renale cronica, il cui scopo è quello di conservare per più tempo possibile la funzionalità renale residua, prevenire e controllare le complicanze e rallentare la progressione della patologia verso la fase terminale.
La terapia farmacologica prevede il trattamento del paziente al fine di controllare i fattori di rischio renale e cardiovascolare (con antipertensivi, ACE inibitori, statine ed eritropoietina, ad esempio) e la glicemia (con anti-diabetici), controllare i liquidi extracellulari (con diuretici) e l’acidosi metabolica (con bicarbonato). In parallelo, di fondamentale importanza è la TDN, che deve anticipare ed integrarsi con le terapie farmacologiche.
La TDN ha un ruolo cruciale nel trattamento della malattia renale cronica in fase conservativa ed ha come obiettivi:
Essa si basa primariamente sulla riduzione dell’apporto proteico (dieta a ridotto intake proteico), ma prevede anche un adeguato apporto calorico, il controllo dell’intake di fosforo e potassio e la riduzione dell’assunzione di sodio.
Alla base di questo schema dietetico vi è l’evidenza che, quando la funzione renale diminuisce, deve ridursi di conseguenza anche il carico renale, in modo da permettere ai nefroni residui un controllo adeguato dell’escrezione delle tossine uremiche e degli acidi fissi.
Un supporto fondamentale per la corretta elaborazione di una dieta ipoproteica è infatti rappresentato dai prodotti dietietici aproteici che, costituiti prevalentemente da carboidrati e specificamente formulati per essere praticamente privi di proteine, fosforo, sodio e potassio, permettono di elevare l’apporto energetico e includere alimenti ricchi in proteine ad alto valore biologico, come uova, latte, carne e prodotti della pesca, sotto lo stretto controllo di un professionista della nutrizione.
Inoltre, dal punto di vista qualitativo, questa dieta prevede l’inclusione di alimenti prevalentemente vegetali per i possibili effetti favorevoli sul metabolismo del fosforo e sull’equilibrio acido-base, con miglior controllo della pressione arteriosa e dell’emodinamica renale, e per gli effetti positivi sulla salute del microbiota intestinale con riduzione della disbiosi e della produzione di tossine uremiche.
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